giovedì 13 novembre 2014

MARCIA DELLA GIOVINEZZA












Il 10 giugno 1940 Mussolini annuncia dal balcone di Palazzo Venezia l'entrata in guerra dell'Italia a fianco della Germania, contro Francia e Inghilterra. Le radio portano la voce del Duce nelle piazze, nelle case private, nelle officine, nelle campagne, mentre sventolano i tricolori. Il popolo dà il consenso ad una decisione impegnativa per il futuro e un duro destino.
I più entusiasti sono i Giovani che nello stesso giorno affollano i comandi federali del GIL, e chiedono di partire volontari per il fronte, questi giovani arrivano da tutte le parti d'Italia. Una manifestazione cosi massiccia e cosi carica era inaspettata e hanno messo a dura prova l'organizzazione delle istituzioni, poiché i volontari non avevano nessuna intenzione di tornare a casa; verranno allestiti bivacchi nelle palestre e nelle scuole dove possibile, oppure tende da campo.
Mussolini tiene un colloquio con il Ministero della Guerra che accetta a malincuore la proposta di costituire 24 battaglioni di GIOVANI FASCISTI come volontari della sola classe 1922.
in pochi giorni si arriva ad un n° di 24.000 unità circa raccogliendo i nati nel 22, 23, 24, e addirittura il 25, ragazzi giovani...giovanissimi che hanno abbandonato scuola, lavoro, famiglia, per compiere quello che ritengono il primo dovere da cittadino.

I 24 battaglioni sono divisi in 3 raggruppamenti I II III

  • I giovani Italia settentrionale 4 gruppi 2 battaglioni
  • II giovani del centro 3 gruppi 2 battaglioni
  • III giovani del sud 4 gruppi 2 battaglioni

I BATTAGLIONI :

 I TORINO
II MILANO
III VERCELLI 
IV BERGAMO
V CREMONA
VI GENOVA
VII LA SPEZIA
VIII FIRENZE 
IX ANCONA
X ROMA
XI VERONA
XII TRIESTE
XIII PADOVA
XIV MODENA
XV BOLOGNA
XVI FORLI'
XVII LIVORNO
XVIII PERUGIA
XIX L'AQUILA
XX NAPOLI
XXI SICILIA
XXII SARDEGNA
XXIII REGGIO CALABRIA
XXIV BARI


Ogni battaglione è diviso da 1000 giovani, 20 ufficiali, 50 sottufficiali.
L'armamento 1 moschetto modello 91 pugnale della GIL, il battaglione costituito da 12 fucili mitragliatori Breda 30, e 4 mitragliatrici FIAT o Breda.
Le uniformi sono 2 una grigioverde ed una di colore coloniale in tela, con pantaloni lunghi chiusi alla caviglia. Sulla bustina il fregio metallico della GIL con scudo, daga e fascio, mentre sulla giubba uno scudetto rosso e giallo con il nome del comando federale di appartenenza.
L'addestramento è lungo e meticoloso, i battaglioni si suddividono in: il primo e il secondo si raggruppano nella Riviera Ligure, mentre il terzo nel Litorale adriatico.
Ettore Muti dopo aver visto ed elogiato i Battaglioni per il carisma e la preparazione che avevano i giovani impartisce una marcia della giovinezza verso Padova, attraverso città e paesi d'Italia.



Cosi il 26 agosto 1940 inizia la "Marcia della Giovinezza". Il I. raggruppamento parte da Albissola e raggiunge Vicenza il 17 settembre; il II. da Arezzano arriva a Padova nello stesso giorno, mentre il III., partendo da Ancona il 3 settembre arriva a Padova il giorno 20.

Durante la marcia al passaggio dei giovani soldati nei paesi e nelle città suscita l'entusiasmo della popolazione, che li applaude con calore, e alcune madri con le lacrime commossa pensa al figlio che partecipa alla "sfilata".....
La marcia si completa con i tempi previsti e prestabiliti; tutti i volontari giungono a destinazione, tutti a non vogliono mancare alla prova. Padova accoglie tutti ragazzi nell'area fiera, la massa era in preparazione e in grande agitazione per la visita del Duce prevista per il 10 di ottobre. Nel frattempo i ragazzi continuarono con le esercitazioni, prove di sfilata a passo romano, pulizia delle armi, e della divisa.


Alle ore 10 del 10 di ottobre 1940 Mussolini passa in rassegna ai Battaglioni (ne mancarono 3 all'appello Ancona, Livorno, e Verona per altri impegni).
L'emozione e l'ansia dei ragazzi è enorme, incontenibile, sentirsi confermare dal loro Duce il "permesso" di partecipare alla guerra di andare al fronte, sentirsi parte della Patria, ma questa emozione non si nota nei volti dei ragazzi, anzi sembrano sereni, pur consapevoli della grave responsabilità che vanno ad assumersi.

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La sfilata si snoda lungo Corso del Popolo, davanti a Mussolini, Muti e altre personalità del Governo del Partito, e dell'Esercito, ci sono anche alcune rappresentanze straniere amiche, i ragazzi tedeschi della Hitlerjugend, poi spagnoli, bulgari, i romeni e ungheresi tutti applauditi dalla gente.
Anche Mussolini è ammirato dalla sincronia dei movimenti dei reparti della baldanza fisica dei ragazzi soldati, dalla determinazione che è nei loro volti e sorride compiaciuto di quella gioventù, che è in tutto degna della fierezza del popolo italiano.

L'euforia dei ragazzi però termina di li a poco per un comunicato che firmato dal Generale Zoppi fondatore dei reparti Arditi della Grande guerra, scritto sul "Popolo d'Italia che diceva: "...i ragazzi volontari facciano tesoro dell'esperienza vissuta a fianco dei fratelli maggiori, per essere pronti, un domani ad essere veri soldati.
Questa notizia è come una doccia fredda e ci si domanda che senso abbiano quelle parole....i ragazzi  sono presi da uno sconforto iniziale e poi le teste più calde si scatenano in tafferugli e anche con azioni incivili....





Il 19 di ottobre giunge, una notizia rassicurante: una circolare firmata dal Ministero di Guerra viene decisa l'assegnazione dei Battaglioni preliminari a disposizione delle Divisioni operanti. 9 Battaglioni dell'Armata "Po", 8 alla 2 Armata  e i restanti 8 alle truppe d'Albania.
Si parte così per gli alloggiamenti e raggiungono Bari, punto di imbarco per i Balcani. In Albania i ragazzi dovranno terminare l'addestramento e perfezionare le tecniche utili un combattimento.
Ma i vizi italici sono antichi e il 13 novembre viene letto ai Battaglioni un telegramma firmato da Adelchi Serena della segreteria del PNF con scritte le seguenti parole: "...Duce habet disposto che i componenti dei Battaglioni GIL dopo felice esperimento addestrativo compiuto in questi ultimi mesi siano messi in congedo per dare modo at giovani dedicarsi a studio e lavoro durante prossima stagione invernale alt. Qualora vi siano giovani che abbiano compiuto 19 anni et manifestino appartenere ai due battaglioni speciali invito codesto Comando ad inviarmi elenco nominativo entro 48 ore alt primo e terzo provvedano anche Battaglioni già dislocati nuove sedi Serena".
Un secondo telegramma abbassa a 18 anni l'età minima per il reclutamento nei 2 battaglioni speciali.

La comunicazione improvvisa ed inattesa provoca uno sbigottimento generale, poiché nessuno riesce a capacitarsi delle ragioni, che motivino un rifiuto cosi insensato. Oltre all'incapacità di valutare la grande forza che lo spirito volontaristico di tanti giovani generosi rappresentava, l'incertezza in termini operativi regnava sovrana una sorta di gelosia e di "paura di fare brutta figura" mandando dei giovani a combattere con l'esercito di soldati all'interno del Partito. Così si ordinò a 24.000 giovani volontari, già amalgamati, fisicamente provati e militarmente addestrati, di spogliarsi della divisa e di tornare a casa.

Ma non se ne andarono subito e pacificamente; s'ebbero tumulti e manifestazioni di sdegno, di rifiuto, tanto che interi reparti o gruppi di volontari con i loro ufficiali, decisero di non sciogliersi, altri isolati so sfociarono in atti di vandalismo..
Un estremo tentativo di sbloccare la situazione critica  è dato dal tentativo del Comandante della compagnia Forlì con una lettera mandata a Mussolini suo vecchio amico.
L'unico segno d'interessamento è offerto dai Vice Comandanti della GIL, Bonamici e Sellani, che danno a disposizione affinché vengano arruolati giovani per costituire 3 battaglioni Speciali, anziché 2 come deciso in precedenza. Così si procede alla selezione dei ragazzi tenendo presente la situazione familiare, e le singole posizioni personali, mentre se non si raggiungeva l'età minima si veniva esclusi senz' appello.




Alla fine i ragazzi sono 2000, classe 1922 (almeno cosi si crede). Ai 22.000 smobilitati il comando Generale della GIL rilascia un attestato, una medaglia commemorativa, ed un congedo tipo militare, considerate scartoffie per i  volontari decisi ad andare al fronte. Quelli che hanno appartenuto al I. ed il II Regimento, avendo fatto periodo di addestramento in Riviera Ligure, saranno autorizzati a fregiarsi del nastrino di appartenenza alla 15ma Armata, come stabilito dal Ministero della Guerra (concessione mai avvenuta). Dal 26 al 30 novembre, i ragazzi "rifiutati" vivono l'ultima e malinconica pagina della loro avventura, facendo ritorno alle case con il cuore gonfio di rabbia.





Bibliografia:Il reggimento "giovani fascisti" nella campagna dell' Africa settentrionale 1940-1943 "Antonio Cioci"










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