“Non fummo noi i primi” quanto detto dall’ Inghilterra per giustificare i bombardamenti eccessivi
e ingiustificati verso la popolazione Tedesca.
Chi ha cominciato?
Parlando alla Camera dei Comuni il 21
giugno del 1938 il Primo ministro britannico Neville Chamberlain
enumerò alcuni principi che si dovevano “tenere” in
bombardamento e questi vennero ufficializzati dalla Lega delle
Nazioni il 30 settembre prossimo.
- Il bombardamento intenzionale sulla popolazione è illegale
- Gli obbiettivi che possono essere colpiti devono essere di interesse militare e identificabili
- Gli obbiettivi militari che vengono colpiti devono essere il più lontano quanto possibile dai centri abitati e non coinvolgere la popolazione.
Nel settembre del 39 allo scoppio della
seconda guerra lo Stato maggiore dell’Aeronautica britannica,
quello stesso che pronunciò di ridurre in macerie città tedesche, a
proclamare che l’Inghilterra avrebbe rispettato il principio di non
attaccare le popolazioni… anche se gli altri non la rispettano e
non avrebbe mai colpito innocenti come donne e bambini.
Di solito in una guerra la popolazione
è esposta al rischio di essere colpita da un bombardamento per varie
situazioni, come ad esempio la vicinanza di obbiettivi militari,
caserme, forze e opere militari, comandi, industrie, che comportano
vittime non intenzionali, oppure città vicine a campi di battaglia.
Al contrario un bombardamento indiscriminato è un attacco che
colpisce la popolazione e non ha nessun obbiettivo militare.
La differenza dei due tipi di attacco è
caratterizzato non al numero di vittime che possono esserci ma dalla
finalità, e se come è accaduto gli obbiettivi militari sono in un
centro città??? Che succede??...se si trascura questo aspetto si può
facilmente scambiare un’incursione con obbiettivi militari che
avesse provocato un numero elevato di morti civili con un
bombardamento indiscriminato, nel quale, l’offesa alla popolazione
era invece lo scopo principale dell’attacco.
Il bombardamento notturno dato dalla
RAF (Royal Air Force), con l’”aiuto dei bombardieri giornaliero
dell’America hanno causato circa 570.000 morti di cui 100.000
bambini al di sotto dei 14 anni, oltre 1 milione di senzatetto a cui
distrutta la casa. Un sondaggio dell’epoca la popolazione Inglese
era sicura che i bombardamenti erano mirati ad interesse bellico.
Quando nel dopo guerra usci la verità
comunque non fece molto scalpore, anche perché si era usata la
“giustificazione” che era stata la Luftwaffe ad attaccare per
prima, e questa era la “punizione” che la Germania meritava…..
La luftwaffe e Hitler erano contrari al
bombardamento delle città e colpire i civili infatti contrastarono
quanto voleva fare il generale Alfred Jodl della Wehrmacht
sottolineando che non si vincevano le guerre colpendo i civili e poi
avrebbe dato un peso negativo per un futuro incontro di pace alla
fine della guerra.. I bombardamenti tedeschi erano concentrati al sud
dove erano instaurate la maggior parte delle industrie e fabbriche ad
interesse militare, inoltre si pensava in un futuro di sbarcare e
invadere l’Inghilterra…ma qui si apre un altro capitolo…
La propaganda britannica aveva
proclamato che i bombardamenti da parte della Luftwaffe verso
Varsavia, e di Rotterdam erano stati attacchi indiscriminati…
Da ricordare che al processo di
Norimberga il feldmaresciallo Albert Kesserling , dichiarò il 13
marzo del 46 senza obbiezione da parte del pubblico ministero
americano Robert Jackson che lo interrogava, che nel corso dell’
offensiva tedesca contro Varsavia erano state rispettate tutte le
procedure contro strutture militari, ed era stata una operazione
militare e venne fatto tutto il possibile per non colpire la popolazione
civile.
L’articolo 25 della Convenzione dell’
Aja del 1907 in vigore nella seconda guerra mondiale diceva che in
caso di bombardamento non si dovevano colpire città, villaggi, case
non difese militarmente…Varsavia era difesa da una guarnigione di
120.000 soldati…e anche Rotterdam quando venne bombardata…sempre
nella Convenzione di Aja disponeva che “il comandante delle truppe
di assalto” doveva in qualche modo avvisare in quanto possibile le
autorità prima di un assalto o bombardamento…i tedeschi
rispettarono anche questa disposizione in quanto prima dell’attacco
alla città tramite dei manifestini lanciati da aerei verso la
popolazione avvisavano del bombardamento e ai militari di
arrendersi….questo a Varsavia….
A Rotterdam il generale Rudolf Schmidt
avverti il colonnello Pietr Willem Scharroo che se le guarnigione
avesse difeso la città ancora avrebbe usato ‘aviazione… Scharroo
disse di attendere al generale che inoltrava la richiesta allo stato
maggiore Olandese….il ritardo burocratico fece passare le ore e
quando per una serie di eventi, (silenzio radio dei Heinkel He 111)
il colonnello non riuscì ad avvertire in tempo…addirittura la le
truppe tedesche spararono di razzi rossi in aria per cercare di
avvertire i bombardieri…senza successo…la prima ondata colpì la
città….mentre la seconda ondata venne fermata…
La stampa britannica sostenne che fu un
attacco indiscriminato…e i morti furono 30000 mentre nella realtà
furono 620 a 960….il danno alla città è stato veramente pesante
perché buona parte della città era costruita con abitazioni in
legno…inoltre gli obbiettivi colpiti hanno scatenato incendi di
grosse dimensioni per la presenza di oli combustibili…e oli
vegetali..
A Varsavia i danni maggiori a colpire
la città è stato l’attacco della Wermacht con l’artiglieri di
grosso calibro…la città era sovrastata da fumo che addirittura
durante il bombardamento la visuale era talmente ridotta che alcune
bombe arrivarono sulla testa della divisione tedesca disposta a
nord-occidentali di Varsavia…dopo l’assedio i prigionieri
Polacchi erano 100.000… e la solita propaganda britannica usci con
cifre sempre poco attendibili che variano da 10.000 a 50.000….
La capitale Polacca soffriva la
situazione militare di 19 giorni di assedio da parte della
artiglieria…mentre ci si vuole solo soffermare al bombardamento
avvenuto il 25 settembre dove furono colpite strutture
civili…l' ambasciata Americana (una bomba all’ interno del recinto)
un ospedale con ben esposta la croce rossa….obbiettivi comunque
indistinguibili durante i bombardamenti….comunque poco visibili
anche in condizioni di ottima visibilità…
La dottrina della Luftwaffe era quella
di essere supporto all’ esercito e sovrana nei cieli ….difatti si
agiva nelle retrovie colpendo comandi militari, depositi, rinforzi
vie di comunicazione, cioè mirati senza colpire la popolazione..
Un’osservazione va fatta… se
teniamo in considerazione la potenza militare tedesca ai tempi.. si
capisce subito che la superiorità era schiacciante e un’ attacco e
una conquista quasi immediata da parte delle truppe da terra era
indiscussa, quindi come si può spiegare un uso indiscriminato della violenza sulla
popolazione??? Si ricorda che il bombardamento su Rotterdam si poteva
evitare se fosse stata consegnata in tempo la resa…
L’inizio
Nella notte del 24/25 agosto del 1940
un aereo tedesco stava seguendo il corso del Tamigi per sganciare
delle bombe sulla parte orientale della città, l’obbiettivo era un
deposito di carburante, ma sbagliò rotta….. troppo ovest sganciò, ma le bombe non recarono troppo danno…
John Colville il segretario privato del
primo ministro segna sul suo diario: lunedì 26 agosto Londra è
stata bombardata da un aereo tedesco ma senza causare troppi danni.
Il “THE TIMES” sempre lunedì 26
agosto scrisse un articolo che nella notte qualche bomba è stata sganciata
dai tedeschi ma senza causare grossi danni. (questi documenti
forniscono informazioni importanti per come sono andate le cose).
Di contro invece il governo britannico
presentò il fatto come un deliberato attacco verso la popolazione
civile….basti pensare che dopo l’attacco di Berlino il 26/27
agosto da parte della RAF i Tedeschi il 7 settembre per bombardare
Londra arrivarono in pieno giorno con 300 bombardieri ..
Un attacco così impetuoso avvenuto su
Londra nel corso della seconda guerra è stato anche “cercato” da
Churchill, perché dopo il 25/26 agosto e ancora l’attacco del 5/6
settembre dopo la minaccia di Hitler che se proseguivano le bombe su
Berlino avrebbe risposto in modo pesante sulla città di Londra…
I bombardieri tedeschi erano
avvantaggiati dal fatto che potevano partire da aeroporti presenti in
Belgio e il tragitto per arrivare in Inghilterra ere breve, mentre la
RAF doveva affrontare un lungo percorso e difatti nei primi
bombardamenti sulle città tedesche la % di aerei che colpirono gli
obbiettivi era veramente bassa. Concludendo che i raid aerei Inglesi
fossero giustificati non per i danni che potevano causare, ma se lo
scopo era quello della provocazione, tanto più che a riconoscere che
Berlino non costituisse un obbiettivo di importanza primaria era lo
stesso stato maggiore della RAF.
Il governo britannico astutamente
voleva mutare le sorti della battaglia che l’aviazione tedesca
stava combattendo con elevata superiorità nei cieli dell’isola per
la conquista della supremazia aerea, una vittoria che faceva temere
uno sbarco della Wermacht sulle coste Inglesi. Una certezza da dire è
che il primo ministro inglese con i bombardamenti su Berlino sono
stati usati per far cambiare alla Luftwaffe i “programmi”; quei
programmi che interessavano obbiettivi militari, e strutture
strategiche a quelli sulle città.
L’ Air Marshal Robert Saundby, vice
capo della forza da bombardamento dell’aviazione britannica –
afferma che il primo ministro decise che bisognava trarre Hitler ad
una trappola, quella di deviare i bombardamenti verso le città
distogliendolo da quello contro la RAF- , lo stesso Churchill
esplicito scrive che: piuttosto che evitare Londra e altre città
attacchi aerei, era più importante che mantenere l’articolazione
degli aeroporti e l’efficienza degli squadroni da caccia e concluse
che il Fighter Command accolse con sollievo il dirottamento su Londra
delle incursioni.
Nella notte del 14/15 Novembre 1940 la
Luftwaffe colpì Coventry, una città di 250.000 abitanti…e
aveva una più elevata concentrazione di industrie di produzione
bellica, componenti e motori aerodinamici, motori per carri armati,
artiglierie, veicoli militari armi, munizioni…ecc. ecc. Secondo
fonti il raid uccise dal migliaio di civili ad 560 a 380…la città
subì danni enormi, furono colpiti 3 quarti delle industrie per mesi
la città non entrò a regime produttivo.
Le industrie erano vicine alle
abitazioni e il bombardamento ha interessato la popolazione, inoltre
la contraerea Inglese obbligò lo sgancio delle bombe ad una altezza
elevata colpendo con un raggio più ampio la zona.
Il 16/17 dicembre venne ordinata una
“rappresaglia” da parte della RAF, venne scelta Mannheim una
cittadina che a differenza di Coventry non aveva nessun interesse
militare industriale e bellico. Fu la prima incursione in tutto il
periodo 1939/45 dove venne usato il termine “Area Bombing” con tutte le
caratteristiche del bombardamento indiscriminato, cioè finalizzato
solamente a colpire la popolazione.
Anche se i bombardamenti di ritorsione
erano stati pianificati già dall’ estate del 40, si attese un
periodo abbastanza lungo; un motivo valido… identificato in
Coventry… questa attesa permette una considerazione…
I primi attacchi della Germania alla
propaganda Inglese erano identificati come indiscriminati ma nulla di
quanto più falso difatti la RAF realmente sapendo la verità non
“poteva” attaccare e colpire i civili….
Da Trenchard a Portal
Nonostante fosse stato il più
determinato e sostenitore all’ uso indiscriminato dei bombardamenti
terroristici verso la popolazione civile, Churchill tenterà in tutti
i modi di oscurare questa “accusa” che si poteva dare al Comando
Bombardieri. Tanto che giunse a rifiutare nel giugno 45 il permesso
per l’istituzione di una medaglia per la campagna bombardamento
strategico, mentre Harris nel 42 capo del Bombing Command e
protagonista degli attacchi alle città tedesche, fu l’unico
esponete al vertice a non essere premiato con un seggio alla Camera
dei Lords e relativo titolo nobiliare.
Se vogliamo seguire la via del
bombardamento indiscriminato non possiamo dimenticarci due figure
importanti appartenenti alla Royal Air Force : Hugh Trenchard e
Charles Portal.
Il primo è considerato il padre della
aviazione britannica. Per 10 anni dal 1919 1929, capo di stato
maggiore della RAF, Trenchard sembrava indicare come obbiettivi del
bombardamento strategico in modo sempre vago… l’industria, i
centri economici, i trasporti, ma come obbiettivo principale sarebbe
stato il morale del nemico. Si doveva colpire non tanto la capacità
dell’avversario di condurre una guerra quanto la volontà di
combatterla. Il termine nato era “Moral effect”, ottenuto tramite la
degradazione della vita quotidiana della popolazione, conseguita con
la distruzione dell’industria, delle comunicazioni, dell’economia
e della rete dei trasporti.
Da non dimenticare che Trenchard
durante la seconda guerra mondiale partecipò come consigliere di
Churchill, e si discuteva l’impiego dell’aviazione come arma. Sta
di fatto che quando subentrò Churchill il 10 maggio del 40 come
primo ministro al posto di Chamberlain, l’aviazione britannica
effettuò un cambiamento di strategia…non ci sono elementi che per
addebitare a Trenchard questo mutamento, anche se nella riunione del
2 giugno del 41 dà sempre fede all’azione risolutiva del “Moral
effect” raccomandò di bombardare le città e gli obbiettivi e che
ogni bomba servisse a qualcosa… se una bomba non colpiva
l’obbiettivo militare servisse almeno a centrare abitazioni o altro
per deprimere il morale al nemico… strategia usata anche da Portal.
Nell’ aprile 1940 Portal divenne il
capo della Bomber Command, ed egli affermò che i bombardamenti di
Varsavia e Rotterdam consentivano all’ Inghilterra di “togliersi
i guanti”, ossia di non preoccuparsi di questioni etiche se
riferite alla Germania, cosi non se ne poneva Churchill quando il 15
maggio espresse il pensiero della strategia aerea britannica;
picchiare sul popolo tedesco per convincerlo che si aveva “la
volontà e i mezzi per colpirlo duramente”.
Il 13 luglio in una direttiva Portal
dimostra di essere un sostenitore della teoria di Trenchard; quel
giorno Portal fa un elenco delle Industrie ad interesse militari ed
altri obbiettivi come raffinerie e fabbriche aeronautiche, da
attaccare e distruggere nelle successive notti luminose…sottolineando
che le zone erano isolate e disabitate ci sarebbero volute
una quantità elevate di bombe, mentre le altre che andavano a vuoto
non avrebbero causato alcun danno e rendendo le incursioni poco
remunerative. Indicava cosi Trenchard, bombardare le fabbriche
collocate all’ interno delle città cosicché avrebbe fiaccato il
morale del nemico, un risultato rispetto al quale Portal qualificava
secondario quello di ostacolare la produzione aeronautica.
Era la strategia che si andava
elaborando 50 giorni prima dell’inizio degli attacchi tedeschi
contro Londra e quattro mesi prima di Coventry, una strategia in cui,
l’uccisione di civili diventa intenzionale.


A ottobre 1940 per Portal arrivò la
nomina a capo di Stato maggiore dell’aeronautica con il grado di
Air Chief Marschal. In una riunione del giorno 23 di quel mese Portal
propose un programma di presunti bombardamenti incediari su aree
densamente popolate. Alla fine si concordò che si sarebbero colpiti
i depositi di carburante e le raffinerie e che comunque sia; era necessario intensificare le azioni rivolte a piegare il morale della
popolazione tedesca.
La finzione che i bombardieri inglesi
attaccassero solo obbiettivi ad interesse militare fu abbandonata una
settimana dopo con una direttiva, il 30 ottobre, che prescriveva di
eseguire regolari e violente incursioni contro i maggiori centri
urbani e contro industrie allo scopo principale di provocare
distruzioni molto pesanti che dimostrassero al nemico la potenza
degli attacchi e gli facesse sperimentare quali ne erano le
conseguenze.
Ci si avviva verso gli attacchi
terroristici con un crescendo di direttive che si concluderà nel
febbraio 1942 con la dichiarazione che il vero obbiettivo da colpire
erano i civili. Su direttiva del Primo ministro, il 12 dicembre 1940
Portal affermò che si imponeva un cambiamento che prevedesse il
passaggio degli obbiettivi militari a quelli politici, vale a dire a
bombardamenti che piegassero il morale della popolazione tedesca con
incursioni contro città che fossero anche “di una qualche valenza
industriale”.
Il 21 settembre del 41 lo Stato
maggiore precisò ulteriormente il suo intento:
Lo scopo di un attacco ad una zona
abitata di una città è quello di spezzare il morale della
popolazione che la abita, per raggiungerlo dobbiamo rendere la città
fisicamente inagibile, e, secondo, dobbiamo far capire alla
popolazione a quali pericoli va incontro. Lo scopo immediato dunque è
doppio: provocare distruzioni e l’angoscia di essere uccisi.
Il 29 settembre Portal presentò un
programma, che senza più preoccupazioni di operai, industrie o
trasporti, esplicava la strategia, d’altra parte già in atto, che
era quella stessa che aveva annunciato il Primo ministro il 15 maggio
1940: picchiare duramente sulla popolazione tedesca. Il programma di
Portal si basava su un calcolo: con 4000 bombardieri e 60000 bombe al
mese si sarebbero distrutte 43 città con più di 100000 abitanti in
cui complessivamente vivevano 15 milioni di civili. Frantumata la
volontà di resistenza dei tedeschi si sarebbe vinte la guerra in 6
mesi. Il programma non ebbe esito perché non erano ancora
disponibili le forze ma che ben presto sarebbero arrivate.
Il 14 febbraio 1942, una direttiva del
ministero dell’Aereonautica emanata da Bottomley autorizzava il
Bomber Command a eseguire attacchi alle città tedesche senza alcuna
restrizione, e, il giorno dopo Portal specificò che doveva essere
chiaro, che i punti di mira erano i quartieri di abitazione,
precisando che “i bersagli devono essere le aree edificate e non,
per esempio, gli arsenali, i cantieri navali, le industrie belliche”.
Cosicché quando il 22 febbraio del 1942, l’Air Marshall Arthur
Harris assunse la guida del Comando Bombardieri, la finalità della
campagna di incursioni contro la Germania ormai erano state decise.
Dunque era la popolazione tedesca
l’obbiettivo da colpire e Harris non fece altro che percorrere
quella strada fino all’ultimo giorno. Nella primavera del 44 non fu
facile convincerlo che era necessario sospendere per alcune settimane
gli attacchi terroristici e colpire obbiettivi logistici e militari
in vista dello sbarco in Normandia.
I bombardamenti incendiari sulle città
tedesche, o meglio la strage della popolazione tedesca, fu alimentata
sino alla fine, quando con ogni evidenza e già da mesi la Germania
risultava irrimediabilmente sconfitta. Il furioso bombardamento su
Dresda nella notte tra il 14 e il 15 febbraio del 45… e
l’incursione aerea della cittadina di Pforzheim, 65.000 abitanti
priva di qualsiasi interesse industriale pagò con 20.277 morti il
bombardamento della notte fra il 23 e il 24 febbraio 1945.
Benché nel giugno del 42 Churchill
avesse dichiarato che le città tedesche sarebbero state sottoposte
ad un’ordalia fino ad allora mai sperimentata da nessuno, e più
tardi che per sconfiggere la Germania non esiste un limite alla
violenza alla quale si sarebbe ricorsi, un mese dopo parlando dei
bombardamenti terroristici affermò:
Nei giorni in cui combattevamo da soli,
rispondemmo alla domanda “come faremo a vincere la guerra?”
dicendo: “faremo a pezzi la Germania a furia di bombardamenti”.
Da allora perdite influite all’Esercito e al potenziale umano
tedesco dai russi, e il contributo offerto dal potenziale umano e
logistico dagli americani, hanno reso disponibili altre possibilità.
Nonostante tutto, sarebbe un errore rinunciare alla nostra idea
originaria….che un pesante e spietato bombardamento alla Germania
in scala sempre crescente non soltanto vanificherà il suo sforzo
bellico…ma creerà delle condizioni assolutamente intollerabili
alla massa della popolazione tedesca.
Dunque il Primo ministro britannico nel
luglio del 42 ammetteva che poteva esserci la possibilità di cessare
i bombardamenti delle città, ma gli attacchi proseguirono fino a
raggiungere il culmine nella primavera del 45 senza che si ottenesse
il cedimento del morale del nemico, cosi come non lo ottennero gli
attacchi incendiari americani contro le città giapponesi.
Oltre che moralmente inammissibile, la
campagna terroristica della RAF fu sbagliata perché non vale dire
che senza di essa la produzione tedesca di armamenti sarebbe stata
ancora maggiore, non considerando che se il Bombing Command si fosse
dedicato agli obbiettivi militari, industriali e logistici, i danni
alla macchina da guerra del nemico sarebbero stati molto più pesanti
e il conflitto si sarebbe concluso prima. Dopo la resa della Germania
la conferma venne dal ministro tedesco della Produzione bellica
Albert Speer, che indicò come i bombardamenti diurni di precisione
americani contro le industrie e le infrastrutture avessero causato
danni assai maggiori degli attacchi notturni della RAF, attacchi che
non solo non avevamo inciso sulla produzione ma neppure erano
riusciti a piegare il morale della popolazione e dei lavoratori.
L'occasione
è
data da
un'osservazione di
Marco Gioannini
e Giulio
Massobrio: in
un loro
volume i
due studiosi
scrivono che
"l'opinione
pubblica italiana
ritiene, come
del resto
quelle di
quasi tutto
il mondo,
che a
rendersi
responsabili dei
primi bombardamenti
indiscriminati
delle città
e dei
civili siano
stati proprio
i tedeschi:
prima a
Varsavia, poi
a Rotterdam e,
infine, sulle
città inglesi…
Bibliogafia:
Bibliogafia:
G.
F.
Ghergo,
Il
'Terror
Bonibing',
in
"STORIA
militare"
n.
135
-
dicembre
2004
e
n.
136
-
gennaio
2005;
Id..
Il
'Firebornbing'sul
Giappone,
in
"STORIA
militare",
n.
153
-
giugno
2006;
Id.,
I
bombardainenti
e
i
civiii,
in
"STORIA
militare",
n.
159
-
dicembre
2006.
M.
Gioannini
e
G.
Massobrio,
Bombardate
l'Italia.
Storia
della
guerra
di
distrucione
aerea
1940-1945.
Milano.
Rizzoli,
2007.
pag.
22
(recensito
sul
n.
174
-
marzo
2008
di
"STORIA
militare").
N.
Jones,
Beginning
of
Strategic
Air
Power:
A
History
of
tlie
British
Bomber
Force.
1923-
1939,
London.
Frank
Cass
I. Kershaw,
Did
Hitler Miss
his
Chance in 1940?,
in
N.
Gregor
(a
cura di), Nazism,
War and
Genocide,
Exeter,
U.K., University
of
Exeter Press, 2005,
pag.
117. Si veda anche Oberkommando
Heer,
Fuehrer
Conferences
on
Naval Mkirs, 1939-
1945,
1940,
London, The Admiralty,
1947,
pag. 64,66,69,70 e
86.
A. Hillgruber, La strategia
militare
di Hitler, Milano,
Rizzoli,
1986
(ed.
orig.
1965, I1
ed.
1982),
pag. 285 nota 62.
(10)
Allied Contro1 Authority for
Germany,
Tnal
of rhe Major War
Criminals
before rhe International
Military
Tribunal, Nuremberg,
1947-1949,
Vol. 9, pag.
175.
AA.VV., Storia
dell'aviazione,
Milano,
Fratelli Fabbri
Editori,
1975, vol. 3, pag. 428.
La
produzione
storiografica
che
tratta l'argomento è
vasta.
Alan
Levine, nel suo The
Strategic
Bombing
of Germany 1940-
1945
(Westport,
Connecticut,
Praeger,
1992), ha calcolato
(pag.
190) che i civili uccisi fumno
593.000. I civili
britannici che morirono
nell'intero
periodo 1939-
1945
a causa dei bombardamenti
aerei
furono 51.509: B.
Collier,
The
Defence of rhe United Kingdom,
London,
Her Majesty's
Stationery
Office (HMSO),
1957.
I1 numero sale a 60.447 se
si
considerano anche le vittime
delle
"bombe colanti" tipo V1 e
v2.
Sull'argomento si veda J. W.
Legro,
Cooperation
under Fire.
Anglo-German
Restraint during
World
War Second, Ithaca,
New
York,
Comell University Press,
1995,
pag.
1
17.
A.
C.
Grayling,
Tra
le
città
morte.
I
bombardamenti
sulle
città
tedesche:
una
necessità
o
un
crimine?,
Milano,
Longanesi,
2006
(ed.
orig.
2006),
pag.
48-
49.
Sui
bombardamenti
di
Rotterdam
e
di
Varsavia
si
veda
G.
F.
Feuchter.
h
guerra
aereri,
Firenze,
Sansoni.
1968
(ed.
orig.
1956,
11
ed.
C.
Webster
e
N.
Frankland,
The
Strategie
Air
Offensive
Againsr
Germany,
London,
HMSO,
1961,
Vol.
I,
pag.
152.
R.
Saundby,
Air
Bombardmeni.
The
Story
of
irs
Developmeni,
New
York,
Harper,
1961,
pag.
96.
Si veda
anche
G.
H.
Quester,
Dererrence
Before
Hiroshima:
The
Airpower
Background
of
Modern
Srraregy.
New
York.
John
Wiley
&
Sons.
1966,
pag.
117.
W.
S.
Churchill,
The
Second
World
War,
Vol.
2,
Their
Finest
Hour.
London,
Cassell,
1949.
pag.
29
1-292.
Ivi,
pag. 505.
City
of
Coventry,
Municipal
Handbook,
1948,
pag.
4.
Nessun commento:
Posta un commento